Mons. Silvano Provasi“La memoria del passato si è fatta debole, in realtà non mancano ricordi che ci potrebbero sostenere e dare fiato” . Quando, per la prima volta ho incontrato questa frase nella lettera dell’Arcivescovo “La Madonna del Sabato Santo”, ho subito pensato a don Isidoro e mi sono domandato se sono stato capace di custodirne la memoria.
Noi ricordiamo ogni anno don Isidoro, ne pubblichiamo ogni anno le parole e gli scritti, rivediamo le sue poche foto…ma che cosa significa fare memoria?
Don Giuseppe GrampaHo provato a leggere la pagina evangelica che abbiamo appena ascoltato pensando a don Isidoro, alla sua vita e alla sua morte che stasera ricordiamo.
Omelia di Mons. DelpiniVivono tra noi gli amici di Dio. Vivono come tutti: di fatiche e di gioie, di giorni di frenesia e di giorni di festa, di giorni di salute e di giorni di malattia, ma gli amici di Dio vivendo come tutti, vivono in modo straordinario. Come tutti, incontrano la gente: incontrano persone simpatiche e persone insopportabili, hanno amici e talora anche nemici, incontrano tanta gente, come tutti, ma chi incontra gli amici di Dio ne conserva un ricordo particolare.
Ul Pinèta, (un coscritto del ’45)Sitìu tème una candìa, radiusu tème ul su da primaèa, inscì ta rivedu Don Isidou, cuscrittu d’òu.
Ti sei ul pà par i drugài, ul confessui par i dispeài, na speanza par i maài, i fioeu, ai robi dul mòndu tròl tacài, i sguèan su i tò ài.
Gigi Farioli, sindaco di Busto ArsizioFosse ancora qui lo vedremmo, certamente, sfrecciare su una bici un po’ sgangherata per le vie di Busto e dintorni, lo vedremmo, forse, appoggiare la bici al muro; sollevare la tonaca, togliere le storiche mollette e riprendere a correre. Sì. Correre verso chiunque gli chiedesse aiuto. In bicicletta, a piedi, di corsa, sempre con sguardo apparentemente estatico.